Perché no agli inceneritori
IL DIAVOLO BRUCIA. DIO CREA RICICLA TRASFORMA ALLINFINITO
mercoledì 5 dicembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
ECCO IL LEGAME TRA INQUINAMENTO E TUMORI
ECCO IL LEGAME
TRA INQUINAMENTO E TUMORI
Parla Antonietta Gatti, uno dei massimi esperti di nanotecnologie: “Con la biobalistica una nuova frontiera per i processi ambientali”
«A Taranto oggi siamo in grado di dire se le sostanze inquinanti presenti nel corpo dei cittadini provengono dall’acciaieria oppure no». Ti guarda dritto negli occhi, Antonietta Gatti, mentre ti parla, e sa come catturare l’attenzione, abituata a platee sempre più variegate e internazionali. Appena qualche settimana fa è stata premiata, in Cina, durante il congresso mondiale di biomateriali, come “Fellow dell’International Union of Societies for Biomaterials Science and Engineering”. Una sorta di Oscar per scienziati che si sono distinti nelle biotecnologie. E Antonietta Gatti, bio-ingegnere di Modena, è in questo campo uno dei 36 scienziati più importanti del mondo.
Metalli pesanti nel nostro corpo: è la nuova frontiera della ricerca scientifica. Come si individuano?
Intanto noi parliamo non di polveri sottili, ma ultra sottili. E quindi di nanoparticelle di metalli pesanti: non si fermano nei polmoni ma passano nella circolazione sanguigna. Parliamo di nanopolveri che possono passare le barriere polmonari in 60 secondi e in un'ora sono al fegato, e arrivano agli organi interni. Milza gonadi e anche al cervello.
E una volta arrivate negli organi, cosa succede?
Se sta pensando a come eliminarle, le rispondo subito che è difficilissimo. In alcuni casi spetta alla chirurgia intervenire: nessun filtro organico le ha fermate, e quando si accumulano in un organo sviluppano la loro tossicità. Il corpo umano costruisce una reazione: con le particelle più grosse può formarsi un granuloma, se sono molto piccole, come quelle che stiamo studiando, arrivano in tutto il corpo e la reattività dell’organismo è molto diversa perché le nanoparticelle possono entrare in ogni cellula.
Da cosa sono composte?
Quelle che studiamo nei tessuti patologici con il microscopio a scansione ambientale e con una successiva microsonda per analizzare la loro composizione chimica, sono metalli pesanti aggregati tra di loro. Possiamo trovare di tutto: cadmio, stronzio, ferro, tungsteno, nichel, piombo. Dipende da dove viviamo, da cosa abbiamo respirato.
Quindi dalla loro composizione identificate le sorgenti che le hanno generate?
Sì: se trovo ferro, cromo e nichel so che è una particella di acciaio. E verosimilmente quel tessuto proviene da un residente accanto a una acciaieria.
La medicina legale ha una nuova materia: la bio-balistica.
Sì. Il termine mi piace. È come applicare il concetto della balistica alla biologia. Quando abbiamo un proiettile riusciamo a risalire alla pistola. Così, con questi nano-proiettili nel nostro organismo, riusciamo a individuare la pistola fumante.
Una scoperta importante soprattutto per i processi sui disastri ambientali: è sempre così difficile stabilire il link tra le malattie e le fonti di inquinamento...
Sì. Penso a Taranto. Un pediatra ha denunciato che i bambini nascono con i tumori. Ebbene, mi piacerebbe parlare con quel pediatra perchè dall’analisi dei tessuti dei bambini malati sapremmo dire con certezza se la causa di quei tumori è l’Ilva.
Scheda/ Tutto iniziò con l’uranio
Il 7 marzo 2003 Metro intervistò la prima volta la dottoressa Antonietta Gatti.
UranioAveva analizzato i tessuti bioptici dei soldati ammalatisi di cancro al rientro dalle missioni nei Balcani, trovandoci numerose nanoparticelle di metalli pesanti. Da allora è stata consulente della Commissione d’inchiesta parlamentare sull’uranio, del procuratore di Lanusei (in Sardegna) Domenico Fiordalisi che sta conducendo un’inchiesta sul poligono militare di Perdasdefogu e sull’inquinamento bellico.
New YorkDal 2004 è incaricata dall’ente scientifico americano FASE di studiare un metodo di detossificazione per i 400.000 soggetti ammalatisi di nanopatologie, a seguito del crollo delle Torri Gemelle di New York.
Il premioUn consesso di scienziati provenienti da tutto il mondo l’ha insignita del titolo di Fellow dell’International Union of Societies for Biomaterials Science and Engineering per il suo contributo al progresso della scienza.
(Stefania Divertito)
http://www.metronews.it/master.php?pagina=notizia.php&id_notizia=9650
mercoledì 22 luglio 2009
ADDIO MASSIMILIANO
Addio, Massimiliano
di Antonietta M. Gatti
Ieri è morto Massimiliano un bambino di Forlì a cui non è stata data la possibilità di avere un futuro. E’ morto all’età di 11 anni per una rara forma tumorale, un rabdomiosarcoma cresciuto fra la vescica e la prostata. Dopo anni di sofferenza, che non dovrebbero toccare i bambini, se ne è andato col suo carico di metalli pesanti dentro il corpo.
Avevo analizzato i campioni bioptici del bambino e avevo trovato metalli anche in forma molto sottile: nanoparticelle.
A parte una particella di Oro e Argento, la cosa più sconvolgente è l’aver trovato nanoparticelle di Tungsteno e/o carburo di Tungsteno. Ora uno si chiede come sia possibile l’ingresso di queste polveri nel corpo di un bambino. Non è un metalmeccanico che lavora in fabbrica. L’unica sua colpa è di aver vissuto in una casa costruita fra due inceneritori : uno di rifiuti urbani ed uno di rifiuti ospedalieri. L’aria, ma pure il cibo dell’orto, non sono dei migliori da quelle parti. Se n’è andato ed io, pur sapendo, non sono stata in grado di fare niente.
Nei miei studi avevo già indotto nei topi lo stesso tipo di cancro semplicemente impiantando nei loro muscoli nanoparticelle (una pratica che cerco di evitare sempre, ma quella volta non si poteva fare altrimenti). Tutti quelli che avevano ricevuto nanoparticelle metalliche si erano ammalati di rabdomiosarcoma. Quindi la correlazione fra un inquinamento ambientale molto particolare e la stessa patologia a mio parere è dimostrato.
Purtroppo non solo queste evidenze non devono essere dette: questi studi non vanno addirittura fatti.
Il 30 Giugno scorso l’avv. Bortolani, presidente della ONLUS, proprietaria legale del microscopio comprato grazie alla sottoscrizione lanciata da Beppe Grillo per studiare le nanopatologie, ha deciso di donare l’apparecchio all’Università di Urbino. La suddetta non ha mai acconsentito a farci entrare nel Consiglio di Amministrazione della ONLUS per la gestione trasparente economica e scientifica dello stesso, con la scusa che questa è una ONLUS famigliare che si occupa solo di delinquenti o presunti tali condannati per i loro reati alla pena di morte in America. I bambini si ammalino pure o muoiano: non interessano.
Ora, senza neanche informarci, la suddetta decide di donare il microscopio per altre finalità all’Università di Urbino con la clausola che noi lo possiamo usare “almeno” un giorno alla settimana. E’ ovvio che, abitando a Modena, la cosa non risulta facile non solo per me, ma soprattutto per i tesisti che lavorano con il microscopio. Con un lavoro “almeno” 1 giorno alla settimana questi rischiano di laurearsi fra 10 anni. Per non parlare del Progetto Europeo che io coordino che è ancora in corso.
Sono andata all’Università di Urbino dando la mia disponibilità a trasferirmi presso la loro sede. M i hanno risposto che tecnicamente è possibile, ma inattuabile.
Ho poi verificato che, così come hanno impostato le cose, ricerche su tessuti patologici non sono tecnicamente possibili. Dal momento che poi non ci sono scienziati esperti della materia (le nanopatologie sono una disciplina che è il risultato di un progetto europeo che io coordinavo), il microscopio servirà per altre finalità, non per quelle per cui era stato donato.
La motivazione addotta dall’avv. Bortolani per tale azione rasenta la diffamazione nei miei confronti e si può facilmente dimostrare che si tratta di bugie. Io ho lavori scientifici sulle nanopatologie e pure sulla nanotossicologia scritti anche con scienziati stranieri, non solo, ma io non sono affatto pagata per questa attività che svolgo part time pur di continuare gli studi sulle nanopatologie. Anche con la chiusura delle attività imposta dall’avv. Bortolani, però, non si pensi di imbavagliarmi: io continuerò ad andare in tribunale per difendere gli interessi di chi è vittima di persone perverse che compiono atti perversi sull’ambiente e su di loro, e lo farò con le analisi già eseguite. La famiglia di Massimiliano sa che può contare sul mio aiuto e, come loro, tanti altri. Ho già informato il Ministro della Difesa
che non farò più alcuna analisi sui soldati perché mi sarà impossibile. La legge che recentemente è stata promulgata compensa chi si è ammalato per esposizioni di nanoparticolato bellico, che io ho dimostrato essere presente nei tessuti.
In questa situazione dichiaro che non sarà più possibile analizzare i tessuti di nessuno e che le nanopatologie sono morte.
Chiedo solo che i miei ragazzi riescano a finire le loro tesi.
Auguro all’Avv. Bortolani di non essere disturbata dal rimorso.
Dal Vangelo di S. Matteo
Il tradimento di Giuda
Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
Morte di Giuda
Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi
di Antonietta M. Gatti
Ieri è morto Massimiliano un bambino di Forlì a cui non è stata data la possibilità di avere un futuro. E’ morto all’età di 11 anni per una rara forma tumorale, un rabdomiosarcoma cresciuto fra la vescica e la prostata. Dopo anni di sofferenza, che non dovrebbero toccare i bambini, se ne è andato col suo carico di metalli pesanti dentro il corpo.
Avevo analizzato i campioni bioptici del bambino e avevo trovato metalli anche in forma molto sottile: nanoparticelle.
A parte una particella di Oro e Argento, la cosa più sconvolgente è l’aver trovato nanoparticelle di Tungsteno e/o carburo di Tungsteno. Ora uno si chiede come sia possibile l’ingresso di queste polveri nel corpo di un bambino. Non è un metalmeccanico che lavora in fabbrica. L’unica sua colpa è di aver vissuto in una casa costruita fra due inceneritori : uno di rifiuti urbani ed uno di rifiuti ospedalieri. L’aria, ma pure il cibo dell’orto, non sono dei migliori da quelle parti. Se n’è andato ed io, pur sapendo, non sono stata in grado di fare niente.
Nei miei studi avevo già indotto nei topi lo stesso tipo di cancro semplicemente impiantando nei loro muscoli nanoparticelle (una pratica che cerco di evitare sempre, ma quella volta non si poteva fare altrimenti). Tutti quelli che avevano ricevuto nanoparticelle metalliche si erano ammalati di rabdomiosarcoma. Quindi la correlazione fra un inquinamento ambientale molto particolare e la stessa patologia a mio parere è dimostrato.
Purtroppo non solo queste evidenze non devono essere dette: questi studi non vanno addirittura fatti.
Il 30 Giugno scorso l’avv. Bortolani, presidente della ONLUS, proprietaria legale del microscopio comprato grazie alla sottoscrizione lanciata da Beppe Grillo per studiare le nanopatologie, ha deciso di donare l’apparecchio all’Università di Urbino. La suddetta non ha mai acconsentito a farci entrare nel Consiglio di Amministrazione della ONLUS per la gestione trasparente economica e scientifica dello stesso, con la scusa che questa è una ONLUS famigliare che si occupa solo di delinquenti o presunti tali condannati per i loro reati alla pena di morte in America. I bambini si ammalino pure o muoiano: non interessano.
Ora, senza neanche informarci, la suddetta decide di donare il microscopio per altre finalità all’Università di Urbino con la clausola che noi lo possiamo usare “almeno” un giorno alla settimana. E’ ovvio che, abitando a Modena, la cosa non risulta facile non solo per me, ma soprattutto per i tesisti che lavorano con il microscopio. Con un lavoro “almeno” 1 giorno alla settimana questi rischiano di laurearsi fra 10 anni. Per non parlare del Progetto Europeo che io coordino che è ancora in corso.
Sono andata all’Università di Urbino dando la mia disponibilità a trasferirmi presso la loro sede. M i hanno risposto che tecnicamente è possibile, ma inattuabile.
Ho poi verificato che, così come hanno impostato le cose, ricerche su tessuti patologici non sono tecnicamente possibili. Dal momento che poi non ci sono scienziati esperti della materia (le nanopatologie sono una disciplina che è il risultato di un progetto europeo che io coordinavo), il microscopio servirà per altre finalità, non per quelle per cui era stato donato.
La motivazione addotta dall’avv. Bortolani per tale azione rasenta la diffamazione nei miei confronti e si può facilmente dimostrare che si tratta di bugie. Io ho lavori scientifici sulle nanopatologie e pure sulla nanotossicologia scritti anche con scienziati stranieri, non solo, ma io non sono affatto pagata per questa attività che svolgo part time pur di continuare gli studi sulle nanopatologie. Anche con la chiusura delle attività imposta dall’avv. Bortolani, però, non si pensi di imbavagliarmi: io continuerò ad andare in tribunale per difendere gli interessi di chi è vittima di persone perverse che compiono atti perversi sull’ambiente e su di loro, e lo farò con le analisi già eseguite. La famiglia di Massimiliano sa che può contare sul mio aiuto e, come loro, tanti altri. Ho già informato il Ministro della Difesa
che non farò più alcuna analisi sui soldati perché mi sarà impossibile. La legge che recentemente è stata promulgata compensa chi si è ammalato per esposizioni di nanoparticolato bellico, che io ho dimostrato essere presente nei tessuti.
In questa situazione dichiaro che non sarà più possibile analizzare i tessuti di nessuno e che le nanopatologie sono morte.
Chiedo solo che i miei ragazzi riescano a finire le loro tesi.
Auguro all’Avv. Bortolani di non essere disturbata dal rimorso.
Dal Vangelo di S. Matteo
Il tradimento di Giuda
Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
Morte di Giuda
Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi
domenica 29 marzo 2009
Veleni e menzogne: l'inceneritore di Acerra
Veleni letali e menzogne, ecco l’inceneritore di Acerra
(con un'intervista al Professor STEFANO MONTANARI)
di Hermes Pittelli ©
Le bugie, come da proverbio, hanno le gambe corte; spesso, sorta di contrappasso, anche chi le racconta. Almeno in Italia. E le menzogne sono come quei rotoli di carta igienica santificati da uno dei tanti spot, non finiscono mai. In questo ennesimo intreccio tricolore tra emergenze reali, annunci in pompa magna, videotape e realtà parallele nate da fervide fantasie spacciate per verità concrete, si colloca perfettamente la vicenda dell’inceneritore di Acerra.
Proprio così – ‘inceneritore’ - , non ‘termovalorizzatore’, come cantato dal premier, tra un babà e una facezia su chi perde il lavoro, e ripreso supinamente da tutti i tg nazionali, anche quelli tacciati di comunismo. Un inceneritore, nonostante sia stato definito ‘verde’ dai grandi giornalisti nazionali, che non solo inquinerà con la famigerata diossina, ma spargerà allegramente in un ampio raggio di chilometri le letali nanoparticelle che i pochi frequentatori di questo blog conoscono ormai bene.
Berlusconi assicura che l’impianto costruito dagli ‘eroi’ di Impregilo (multinazionale delle costruzioni dietro cui agiscono in varie percentuali Fiat, famiglie Benetton, Ligresti e Gavio) avrà un impatto paragonabile a quello di tre utilitarie di media cilindrata. Già. Chissà quali esperti hanno avvalorato questa tesi, forse quelli che frequentano certi salotti televisivi dove si spacciano chiacchiere da Bignami per informazione e divulgazione di conoscenza; forse gli stessi ‘scienziati’ che conducono crociate a favore degli inceneritori descrivendoli quali dispensatori di salute per gli esseri umani, ma poi sul tema rifiutano confronti pubblici con i veri conoscitori della materia.
Su Impregilo poi bisognerebbe aprire un capitolo a parte: tristemente nota non solo da noi, ma anche nel mondo per i disastri ambientali e sociali che ha causato e causa, deportazione di piccole popolazioni povere del Sudamerica i cui diritti non interessano alcuno in quanto lontani dagli sporchi interessi del business, dissipazioni di ingenti risorse economiche e di vite umane. Ma i media tacciono. E’ curioso tra l’altro notare che nel giorno del trionfo degli eroi, la procura di Milano abbia chiesto un nuovo rinvio a giudizio per gli ex vertici della multinazionale per scherzetti quali aggiotaggio, falso in revisione e mancata osservanza della legge 231 del 2001 che prevede la costituzione di modelli organizzativi per impedire illeciti.
E’ curioso che proprio l’eroica Impregilo, tramite le controllate Fibe Spa e Fibe Campania, sia stata per 5 anni responsabile del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella Regione del potente Bassolino e quindi la principale colpevole della situazione drammatica in cui si è ritrovata la Campania. Fatti per i quali sia il governatore ex sindaco di Napoli, sia i grandi capi di Impregilo sono stati chiamati a rispondere dalla magistratura partenopea, che, tra l’altro, in attesa di appurare eventuali responsabilità penali, ha deciso di congelare i conti correnti del gruppo per un valore di 750 milioni di euro. Però, gli eroi si sa, godono del favore degli dei (leggi: banche italiane), quindi per incanto la liquidità finanziaria è tornata florida e ora il gruppo è pronto per altre esaltanti imprese. Magari la Tav e la realizzazione del Ponte sullo Stretto.
Intanto, ad Acerra si devono tenere il famigerato inceneritore ed è, sempre per ironia del destino, che il motto di Impregilo recita “Di tutti gli atti, il più completo è costruire” (Paul Valery). Commovente, forse bisognerebbe anche aggiungere ‘cosa costruire’, ‘come’ e, soprattutto ‘nell’interesse di chi’. Certo, ma “il progresso (?), la più grande delle nostre opere”, non ammette e non conosce ostacoli, anche perché poi le quotazioni in Borsa potrebbero soffrire. E allora largo ai tagli dei nastri, all’ebbrezza del modernismo acefalo ma redditizio, ai brindisi con bollicine e nanoparticelle. Le generazioni future come potranno sopravvivere? Come avrebbe risposto Totò (e come fa con involontario atteggiamento grottesco il capo del governo): “Arrangiatevi”.
Per poi fugare il legittimo dubbio che l’articolo sia frutto di abbagli di chi scrive, mi sono permesso di contattare e distogliere per qualche minuto dal suo lavoro il Professor Montanari (visitate il suo blog per informazioni corrette e approfondimenti) per una breve intervista sull’inceneritore di Acerra.
D. Ci risiamo. Furbi travestiti da politici, guitti travestiti da scienziati assai lieti di essere al soldo del signorotto e giullari della disinformazione hanno celebrato in pompa magna l’inizio della letale attività dell’inceneritore di Acerra. Definito dai media nazionali ‘termovalorizzatore verde’. Non c’è argine all’impudenza e al marcio. Quali sono i primi commenti che le vengono in mente?
R. Quando le parole che vorrebbero uscire sono troppe, restano bloccate dentro: intasano bocca. Quello di Acerra è l’ennesimo trionfo della “politica” come s’intende da noi, dello “stato” come ce lo hanno disinvoltamente spacciato i tanti governi che si sono succeduti e che hanno portato all’umiliazione di un popolo. Chi ha voluto questo monumento alla follia non può non rendersi conto di ciò che sta facendo, non può davvero pensare, per ignorante che sia o che finga di essere, che da quell’impianto mostruoso esca aria di montagna in barba a tutte le leggi che regolano la fisica, la chimica, la tossicologia… che regolano la Natura, insomma. Come diceva Lorenzo Tomatis, lui oncologo davvero e non come certi saltimbanchi televisivi, le generazioni future non potranno perdonarci per la devastazione che stiamo perpetrando.
D. Le trombe e i tromboni del regime parlano di impianto modello in grado di smaltire 600.000 tonnelate di rifiuti urbani all’anno per garantire energia elettrica, grazie al presunto recupero di calore, a 200.000 cittadini. Ma quale sarà il vero tributo che il territorio di Acerra e i suoi abitanti dovranno pagare sull’altare della sbandierata modernità e dell’inarrestabile progresso?
R. Un tributo lo paghiamo tutti: quell’impianto è costato già immensamente più di quanto valga, sempre che si possa attribuire un valore a qualcosa del genere. Poi, lo spreco di energia che quella metodica demenziale comporta graverà pesantemente sull’economia, così come gl’incentivi illegittimi che ci verranno rapinati e che finiranno a gonfiare ulteriormente le tasche di chi fa business con i soldi altrui. Per quanto riguarda gli abitanti della zona, e sarà una zona tutt’altro che limitata a poche decine di chilometri di raggio, questi subiranno l’aggressione di migliaia di sostanze chimiche patogene, molte delle quali poco conosciute o sconosciute del tutto. L’ultima trovata del presidente del consiglio è stata quella di permettere che lì si faccia un falò davvero di tutto, perfino in deroga alle leggi che già permettono follie vere e proprie. Dal mio punto di vista di studioso di micro e nanopolveri inorganiche e non degradabili, non posso che confermare che di queste polveri non possiamo in alcun modo liberarci e, dunque, l’inquinamento che indurranno sarà un’eredità che lasceremo ai nostri figli.
D. Bertolaso, capo della Protezione Civile (?), anima bella, con orgoglio declama che la Campania, da pecora nera, ora è la terza regione italiana, dietro Lombardia e Emilia Romagna per modernità di raccolta e smaltimento di rifiuti. Come è stata possibile questa magia? E la camorra ha avuto o ha tuttora un ruolo?
R. Bertolaso è un medico che ha perso la memoria di che cosa significhi aver prestato il Giuramento d’Ippocrate. Una magia? Certo: i rifiuti scompariranno dalla vista come il coniglio nel cilindro del prestigiatore, ma chi ha qualche nozione di chimica e di fisica sa perfettamente che il coniglio resta. Nel nostro caso, un coniglio trasformato in miliardi di miliardi di coniglietti velenosi. Quanto alla camorra, mi parrebbe davvero impossibile che si fosse lasciata sfuggire questo boccone servito su di un piatto d’argento dal governo Prodi al complice Berlusconi.
D. Berlusconi ha definito i vertici di Impregilo “veri eroi”. Impregilo è la multinazionale italiana delle costruzione nata dalla santa alleanza tra Fiat, Gruppo Benetton, famiglie Gavio e Ligresti che ha realizzato materialmente l’inceneritore e che ha collezionato e colleziona non solo da noi, ma anche in giro per il mondo nefandezze quali disastri ambientali, sociali, esodi forzati di popolazioni, spreco di risorse finanziare e vite umane. E proprio ieri la procura di Milano ha chiesto un nuovo rinvio a giudizio per gli ex vertici per cosucce chiamate aggiotaggio, falso in revisione e violazione della legge 231 del 2001 che prevede la costituzione di modelli organizzativi per prevenire gli illeciti. Un’ottima garanzia?
R. Sì, questi sono gli eroi della nostra Italia: dei pregiudicati. Ma se la magistratura avesse voglia d’indagare sul serio e non insabbiasse i processi come è accaduto, per esempio, nei confronti di Enel e della sua centrale termoelettrica di Porto Tolle, ci sarebbe di che sbizzarrirsi a scoprire che cosa si nasconde dietro queste medaglie al valore.
D. Lasciano sbalorditi i complimenti firmati dal presidente della Repubblica Napolitano all’operato del governo, capace di ottenere questo splendido risultato. IL primo cittadino italiano evidentemente è persona poco informata dei fatti. In compenso, monsignor Rinaldi, vescovo locale, si è rifiutato di impartire la benedizone a questa ennesima grande opera all’italiana, forse nell’amara previsione delle benedizioni che dovrà elargire a tutti gli sventurati che saranno intossicati dall’attività del ‘termovalorizzatore verde’.
R. Napolitano è un presidente della repubblica eletto da un parlamento palesemente anticostituzionale e, tra le sue abitudini, ci sono quella di firmare tutto ciò che gli fanno transitare sotto il naso, vedi il famigerato lodo Alfano, e quella di esternare su argomenti di cui non ha la minima conoscenza. L’essere, legittimamente o no, presidente di questa povera repubblica non regala l’onniscienza e Napoletano ne è la triste riprova. Il dramma nella tragedia è che Napoletano trova una bella fetta d’italiani che gli prestano fede anche quando travalica con ogni evidenza i limiti della sua cultura, così come fanno con tanti personaggi mediatici che diventano miracolosamente maestri di pensiero. Quanto a mons. Rinaldi, la mancata benedizione è stata un atto dovuto: per la chiesa cattolica l’inquinamento ambientale è un peccato mortale.
(con un'intervista al Professor STEFANO MONTANARI)
di Hermes Pittelli ©
Le bugie, come da proverbio, hanno le gambe corte; spesso, sorta di contrappasso, anche chi le racconta. Almeno in Italia. E le menzogne sono come quei rotoli di carta igienica santificati da uno dei tanti spot, non finiscono mai. In questo ennesimo intreccio tricolore tra emergenze reali, annunci in pompa magna, videotape e realtà parallele nate da fervide fantasie spacciate per verità concrete, si colloca perfettamente la vicenda dell’inceneritore di Acerra.
Proprio così – ‘inceneritore’ - , non ‘termovalorizzatore’, come cantato dal premier, tra un babà e una facezia su chi perde il lavoro, e ripreso supinamente da tutti i tg nazionali, anche quelli tacciati di comunismo. Un inceneritore, nonostante sia stato definito ‘verde’ dai grandi giornalisti nazionali, che non solo inquinerà con la famigerata diossina, ma spargerà allegramente in un ampio raggio di chilometri le letali nanoparticelle che i pochi frequentatori di questo blog conoscono ormai bene.
Berlusconi assicura che l’impianto costruito dagli ‘eroi’ di Impregilo (multinazionale delle costruzioni dietro cui agiscono in varie percentuali Fiat, famiglie Benetton, Ligresti e Gavio) avrà un impatto paragonabile a quello di tre utilitarie di media cilindrata. Già. Chissà quali esperti hanno avvalorato questa tesi, forse quelli che frequentano certi salotti televisivi dove si spacciano chiacchiere da Bignami per informazione e divulgazione di conoscenza; forse gli stessi ‘scienziati’ che conducono crociate a favore degli inceneritori descrivendoli quali dispensatori di salute per gli esseri umani, ma poi sul tema rifiutano confronti pubblici con i veri conoscitori della materia.
Su Impregilo poi bisognerebbe aprire un capitolo a parte: tristemente nota non solo da noi, ma anche nel mondo per i disastri ambientali e sociali che ha causato e causa, deportazione di piccole popolazioni povere del Sudamerica i cui diritti non interessano alcuno in quanto lontani dagli sporchi interessi del business, dissipazioni di ingenti risorse economiche e di vite umane. Ma i media tacciono. E’ curioso tra l’altro notare che nel giorno del trionfo degli eroi, la procura di Milano abbia chiesto un nuovo rinvio a giudizio per gli ex vertici della multinazionale per scherzetti quali aggiotaggio, falso in revisione e mancata osservanza della legge 231 del 2001 che prevede la costituzione di modelli organizzativi per impedire illeciti.
E’ curioso che proprio l’eroica Impregilo, tramite le controllate Fibe Spa e Fibe Campania, sia stata per 5 anni responsabile del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella Regione del potente Bassolino e quindi la principale colpevole della situazione drammatica in cui si è ritrovata la Campania. Fatti per i quali sia il governatore ex sindaco di Napoli, sia i grandi capi di Impregilo sono stati chiamati a rispondere dalla magistratura partenopea, che, tra l’altro, in attesa di appurare eventuali responsabilità penali, ha deciso di congelare i conti correnti del gruppo per un valore di 750 milioni di euro. Però, gli eroi si sa, godono del favore degli dei (leggi: banche italiane), quindi per incanto la liquidità finanziaria è tornata florida e ora il gruppo è pronto per altre esaltanti imprese. Magari la Tav e la realizzazione del Ponte sullo Stretto.
Intanto, ad Acerra si devono tenere il famigerato inceneritore ed è, sempre per ironia del destino, che il motto di Impregilo recita “Di tutti gli atti, il più completo è costruire” (Paul Valery). Commovente, forse bisognerebbe anche aggiungere ‘cosa costruire’, ‘come’ e, soprattutto ‘nell’interesse di chi’. Certo, ma “il progresso (?), la più grande delle nostre opere”, non ammette e non conosce ostacoli, anche perché poi le quotazioni in Borsa potrebbero soffrire. E allora largo ai tagli dei nastri, all’ebbrezza del modernismo acefalo ma redditizio, ai brindisi con bollicine e nanoparticelle. Le generazioni future come potranno sopravvivere? Come avrebbe risposto Totò (e come fa con involontario atteggiamento grottesco il capo del governo): “Arrangiatevi”.
Per poi fugare il legittimo dubbio che l’articolo sia frutto di abbagli di chi scrive, mi sono permesso di contattare e distogliere per qualche minuto dal suo lavoro il Professor Montanari (visitate il suo blog per informazioni corrette e approfondimenti) per una breve intervista sull’inceneritore di Acerra.
D. Ci risiamo. Furbi travestiti da politici, guitti travestiti da scienziati assai lieti di essere al soldo del signorotto e giullari della disinformazione hanno celebrato in pompa magna l’inizio della letale attività dell’inceneritore di Acerra. Definito dai media nazionali ‘termovalorizzatore verde’. Non c’è argine all’impudenza e al marcio. Quali sono i primi commenti che le vengono in mente?
R. Quando le parole che vorrebbero uscire sono troppe, restano bloccate dentro: intasano bocca. Quello di Acerra è l’ennesimo trionfo della “politica” come s’intende da noi, dello “stato” come ce lo hanno disinvoltamente spacciato i tanti governi che si sono succeduti e che hanno portato all’umiliazione di un popolo. Chi ha voluto questo monumento alla follia non può non rendersi conto di ciò che sta facendo, non può davvero pensare, per ignorante che sia o che finga di essere, che da quell’impianto mostruoso esca aria di montagna in barba a tutte le leggi che regolano la fisica, la chimica, la tossicologia… che regolano la Natura, insomma. Come diceva Lorenzo Tomatis, lui oncologo davvero e non come certi saltimbanchi televisivi, le generazioni future non potranno perdonarci per la devastazione che stiamo perpetrando.
D. Le trombe e i tromboni del regime parlano di impianto modello in grado di smaltire 600.000 tonnelate di rifiuti urbani all’anno per garantire energia elettrica, grazie al presunto recupero di calore, a 200.000 cittadini. Ma quale sarà il vero tributo che il territorio di Acerra e i suoi abitanti dovranno pagare sull’altare della sbandierata modernità e dell’inarrestabile progresso?
R. Un tributo lo paghiamo tutti: quell’impianto è costato già immensamente più di quanto valga, sempre che si possa attribuire un valore a qualcosa del genere. Poi, lo spreco di energia che quella metodica demenziale comporta graverà pesantemente sull’economia, così come gl’incentivi illegittimi che ci verranno rapinati e che finiranno a gonfiare ulteriormente le tasche di chi fa business con i soldi altrui. Per quanto riguarda gli abitanti della zona, e sarà una zona tutt’altro che limitata a poche decine di chilometri di raggio, questi subiranno l’aggressione di migliaia di sostanze chimiche patogene, molte delle quali poco conosciute o sconosciute del tutto. L’ultima trovata del presidente del consiglio è stata quella di permettere che lì si faccia un falò davvero di tutto, perfino in deroga alle leggi che già permettono follie vere e proprie. Dal mio punto di vista di studioso di micro e nanopolveri inorganiche e non degradabili, non posso che confermare che di queste polveri non possiamo in alcun modo liberarci e, dunque, l’inquinamento che indurranno sarà un’eredità che lasceremo ai nostri figli.
D. Bertolaso, capo della Protezione Civile (?), anima bella, con orgoglio declama che la Campania, da pecora nera, ora è la terza regione italiana, dietro Lombardia e Emilia Romagna per modernità di raccolta e smaltimento di rifiuti. Come è stata possibile questa magia? E la camorra ha avuto o ha tuttora un ruolo?
R. Bertolaso è un medico che ha perso la memoria di che cosa significhi aver prestato il Giuramento d’Ippocrate. Una magia? Certo: i rifiuti scompariranno dalla vista come il coniglio nel cilindro del prestigiatore, ma chi ha qualche nozione di chimica e di fisica sa perfettamente che il coniglio resta. Nel nostro caso, un coniglio trasformato in miliardi di miliardi di coniglietti velenosi. Quanto alla camorra, mi parrebbe davvero impossibile che si fosse lasciata sfuggire questo boccone servito su di un piatto d’argento dal governo Prodi al complice Berlusconi.
D. Berlusconi ha definito i vertici di Impregilo “veri eroi”. Impregilo è la multinazionale italiana delle costruzione nata dalla santa alleanza tra Fiat, Gruppo Benetton, famiglie Gavio e Ligresti che ha realizzato materialmente l’inceneritore e che ha collezionato e colleziona non solo da noi, ma anche in giro per il mondo nefandezze quali disastri ambientali, sociali, esodi forzati di popolazioni, spreco di risorse finanziare e vite umane. E proprio ieri la procura di Milano ha chiesto un nuovo rinvio a giudizio per gli ex vertici per cosucce chiamate aggiotaggio, falso in revisione e violazione della legge 231 del 2001 che prevede la costituzione di modelli organizzativi per prevenire gli illeciti. Un’ottima garanzia?
R. Sì, questi sono gli eroi della nostra Italia: dei pregiudicati. Ma se la magistratura avesse voglia d’indagare sul serio e non insabbiasse i processi come è accaduto, per esempio, nei confronti di Enel e della sua centrale termoelettrica di Porto Tolle, ci sarebbe di che sbizzarrirsi a scoprire che cosa si nasconde dietro queste medaglie al valore.
D. Lasciano sbalorditi i complimenti firmati dal presidente della Repubblica Napolitano all’operato del governo, capace di ottenere questo splendido risultato. IL primo cittadino italiano evidentemente è persona poco informata dei fatti. In compenso, monsignor Rinaldi, vescovo locale, si è rifiutato di impartire la benedizone a questa ennesima grande opera all’italiana, forse nell’amara previsione delle benedizioni che dovrà elargire a tutti gli sventurati che saranno intossicati dall’attività del ‘termovalorizzatore verde’.
R. Napolitano è un presidente della repubblica eletto da un parlamento palesemente anticostituzionale e, tra le sue abitudini, ci sono quella di firmare tutto ciò che gli fanno transitare sotto il naso, vedi il famigerato lodo Alfano, e quella di esternare su argomenti di cui non ha la minima conoscenza. L’essere, legittimamente o no, presidente di questa povera repubblica non regala l’onniscienza e Napoletano ne è la triste riprova. Il dramma nella tragedia è che Napoletano trova una bella fetta d’italiani che gli prestano fede anche quando travalica con ogni evidenza i limiti della sua cultura, così come fanno con tanti personaggi mediatici che diventano miracolosamente maestri di pensiero. Quanto a mons. Rinaldi, la mancata benedizione è stata un atto dovuto: per la chiesa cattolica l’inquinamento ambientale è un peccato mortale.
venerdì 27 marzo 2009
CANCRO O TERMOVALORIZZATORI?
LETTERA APERTA DI MEDICI E SCIENZIATI MAI PUBBLICATA
FONTE: PROTONUTRIZIONE.BLOGSFERE:IT
Una lettera aperta (e finora non pubblicata dal primo destinatario) a firma di 50 medici e biologi italiani è stata inviata più di 2 settimane fa a “Repubblica”, ma nonostante le sollecitazioni non è stata pubblicata. I mittenti hanno deciso allora di inviarla a diversi giornali nella speranza di ottenere la visibilità richiesta.
La lettera è in difesa della dottoressa Patrizia Gentilini, letteralmente “aggredita” verbalmente dal presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi (oggi candidato sindaco, ) dopo che la Gentilini si era permessa di esprimere - da oncologa - il suo parere fortemente contrario agli inceneritori e termovalorizzatori (quelli che i medici di mezza Italia ormai chiamano più correttamente “cancrovalorizzatori”). [Fonte: chiaianodiscarica.it]
I moderni inceneritori sono tutt'altro che innocui. E' notizia di queste ore l'esito preoccupante delle analisi compiute sulle diossine e PCB trovati nei polli, nelle uova, nei pesci e in altri animali nei pressi all'inceneritore di Montale a Pistoia.
Impianti di incenerimento sotto inchiesta della magistratura o comunque problematici sono all’ordine del giorno nel nostro paese: da Massafra a Terni, da Pietrasanta a Montale, da Collefferro a Modugno, fino al “famoso” inceneritore di Brescia - spesso portato ad esempio dai politici - che ha visto ben 18 aziende agricole dislocate in sua prossimità con il latte fuori norma per i valori di diossine e PCB.
Matteo Renzi sostiene l'incenerimento come pratica virtuosa per smaltire i rifiuti. Ciò vuol dire mistificare la realtà e ignorare studi allarmanti sull’alta incidenza tumorale nelle aree prossime ad inceneritori che riguardano non solo l’Italia, ma anche la Francia e l’Inghilterra («Etude d’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères» 2008 Secrétariat du Département santé environnement, Institut de veille sanitaire 12 rue du Val d’Osnes 94415 Saint-Maurice Cedex;“The Health Effects of Waste Incinerators” 4th Report of the British Society for Ecological Medicine Second Edition June 2008). [Fonte: viceversa.megablog.it]
Di seguito il testo completo della lettera
LG
Fonte: http://protonutrizione.blogosfere.it/
Link: http://protonutrizione.blogosfere.it/2009/03/termo-o-cancrovalorizzatori-lettera-aperta-di-medici-e-scienziati-mai-pubblicata.html
26.03.2009
UNA LETTERA AL DIRETTORE, PER LA DR.SSA PATRIZIA GENTILINI
Gent.mo Direttore,
nell’edizione di Firenze del suo giornale del 25 febbraio scorso è riportato l’articolo sull’apertura della causa civile per diffamazione intentato dalla dr.ssa Patrizia Gentilini nei confronti del presidente della Provincia di Firenze e candidato a sindaco del capoluogo toscano, Matteo Renzi. Nel corso di una trasmissione televisiva sui problemi dell’incenerimento dei rifiuti e dei possibili effetti sulla salute è emerso tutto il livore di chi, pur di difendere l’attuale gestione del problema, poco si cura del notevole incremento di malattie che potrebbero essere correlate con l’inquinamento ambientale: ci preoccupa, in particolare, il drammatico aumento (del 2% annuo: 20% in 10 anni!) dei tumori infantili (1). La dr.ssa Gentilini ha lavorato nel campo dell’oncologia pubblica per circa trenta anni, a stretto contatto con i malati e i loro familiari, dimostrando una professionalità ed una umanità indiscutibili. In ottemperanza all’art. 5 del Codice Deontologico dell’Ordine dei Medici, cui appartiene e di cui è referente per l’ambiente per l’Ordine di Forlì-Cesena, è da sempre impegnata per la Prevenzione Primaria, che trova nella difesa dell’ambiente il punto cruciale della tutela della salute pubblica. Come oncologa, ha rivolto particolare attenzione all’incremento della patologia neoplastica, anche in ragione del fatto che la letteratura specialistica internazionale ha documentato negli ultimi anni un allarmante incremento di quasi tutte le neoplasie, soprattutto nelle giovani età e nel sesso femminile (1, 2). Esistono dati allarmanti che riguardano non solo l’Italia, ma anche la Francia e l’Inghilterra, che dimostrano l’alta incidenza tumorale nelle aree intensamente industrializzate e in particolare anche in quelle prossime ad inceneritori (3,4). Su problemi tanto delicati, che riguardano la salute pubblica e l’avvenire di tutti i cittadini e dei nostri figli, si deve dimostrare sempre e dovunque la stessa attenzione e la stessa preoccupazione da parte di tutti. Pur riconoscendo che si possano avere pareri differenti sulle soluzioni da adottare, sarebbe opportuno che chiunque rivesta ruoli istituzionali, prima di affrontare simili argomenti, si documentasse e imparasse a discuterne, specie in sedi pubbliche, con educazione, moderazione e senso di responsabilità. Il sig. Renzi, invece, non ha soltanto affrontato problematiche tanto delicate e complesse con incredibile leggerezza, ma si è addirittura permesso di usare toni ingiuriosi e sprezzanti, nei confronti di una seria e stimata oncologa. Il breve elenco bibliografico al termine di questa lettera, è dedicato al sig. Renzi perché possa iniziare a documentarsi: potrà trovare, se lo vorrà, amplissima documentazione scientifica sull’argomento.
I medici e biologi firmatari di questa lettera non si limitano a esprimere piena solidarietà nei confronti della dr.ssa Gentilini, per incoraggiarla a proseguire in un impegno che è anche il loro, ma invitano tutti i colleghi e gli uomini di scienza a ricordare le accorate parole del prof. Tomatis, uno dei maggiori oncologi e ricercatori europei, recentemente scomparso, che a proposito della prassi irresponsabile di bruciare i rifiuti, ha dichiarato pubblicamente: “Le generazioni future non ce lo perdoneranno”.
Caro Direttore tramite il suo giornale rivolgiamo questo invito a riflettere sui preoccupanti problemi dell’ambiente non solo ai suoi lettori, ma soprattutto ai politici ed agli amministratori del nostro territorio sempre piu’ devastato da uno sviluppo vorace e inquinante. Crediamo utile porgere questo appello soprattutto a chi si candida al ruolo di primo cittadino di una grande città, ricordandogli che tra i doveri specifici di un sindaco dovrebbe esserci quello di tutelare la salute dei propri concittadini oltre che di ascoltarli sempre con attenzione e rispetto.
La ringraziamo per lo spazio e l’ascolto che ci ha voluto accordare.
Fonte: www.meetup.com
Link: http://www.meetup.com/Gruppo-Meetup-Amici-di-Beppe-Grillo-di-Brescia/boards/thread/6520590
26.03.2009
(1) Rapporto Annuale 2008 realizzato da AIRTUM
(2) Rapporto Annuale 2008 realizzato da AIRTUM “I Tumori nelle donne” www.registri-tumori.it
(3) « Etude d’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères » 2008 Secrétariat du Département santé environnement, Institut de veille sanitaire 12 rue du Val d’Osnes 94415 Saint-Maurice Cedex;
(4) “The Health Effects of Waste Incinerators” 4th Report of the British Society for Ecological Medicine Second Edition June 2008
Firenze, 4 Marzo 2009
Romizi Roberto, Presidente ISDE Italia
Pizza Giancarlo, Presidente Ordine dei Medici di Bologna
Miserotti Giuseppe, Presidente Ordine dei Medici dei Medici di Piacenza
Abbate Giuseppina, ISDE, Palermo
Baracca Angelo, Firenze
Bartolini Federico, Medico di Med Generale, Geriatra, Forlì
Bevilacqua Riccardo, Forlì
Bolognini Michelangiolo, Medico Igienista, ISDE Pistoia
Borgo Stefania, Psichiatra, Roma
Burgio Ernesto, Pediatra, Comitato Scientifico ISDE, Palermo
Carpentero Gino, Medicina Democratica, Firenze
Cigala Fulgosi Francesco, Psichiatra, Ferrara
Comella Giuseppe, Oncologia – Ist . Pascale, Napoli
Crosignani Paolo, Medico Epidemiologo Istituto Tumori, Milano
Cristalli Mauro, Biologo Univ. Roma
Degrassi Francesca, Biologa Univ La Sapienza, Roma
Di Giacomo Maria Concetta, Medico Medicina Generale, Padova
Fabbri Muller, Oncologo Ricercatore Columbus U.S.A.
Faggioli Antonio, Libero Docente Igiene Bologna
Filippazzo Maria Gabriella, ISDE, Palermo
Franceschi Paolo, Pneumologo, Savona
Galassi Andrea, Medico Medicina Generale, Forlì
Garetti Gian Luca, Medico Medicina Generale, ISDE Firenze
Generoso Massimo, Pediatra, Presidente ISDE Firenze
Gennaro Valerio, Epidemiologo Istituto Tumori Genova
Ghirga Giovanni, Pediatra, ISDE Civitavecchia
Gotti Stefano, Italia Nostra Forlì
Guerra Manrico, Medico Medicina Generale, ISDE Parma
Laghi Ferdinando, Medicina Interna Castrovillari
Litta Antonella, ISDE Viterbo
Marfella Antonio, Oncologo e Tossicologo, Napoli
Medri Laura, Biologo, Forlì
Migaleddu Vincenzo, Medico Radiologo, Sassari
Milandri Marina, Med di Medicina Generale, Forlì
Mocci Mauro, Medico di Medicina Generale, Roma
Novara Rosanna, Biologo, Torino
Paganini Marco, Neurologo, Firenze
Panizza Celestino, Medico del Lavoro, Brescia
Parisi Felicetta, Pediatra, Napoli
Pedretti Gian Piero, Ostetrico Ginecologo, Forlì
Petronio Maria Grazia, Empoli
Ridolfi Ruggero, Oncologo Endocrinologo, ISDE Forlì
Rivezzi Gaetano, Pediatra, Vice Presidente ISDE, Caserta
Rosetti Danila, Medico Medicina Generale, Forlì
Rosetti Mauro, Veterinario, Forlì
Sibilia Lucio, Psichiatra, ISDE Roma
Silvestrini Rosella, Ricercatore, Milano
Tamino Gianni, Dip. Biologia Università di Padova
Timoncini Giuseppe, Pediatra, Forlì
Tonelli Bruno, Medico Medicina Generale, Forlì
Topino Roberto, Medico del Lavoro,Torino
Valassina Antonio, Ortopedico, Università Gemelli, Roma
Valerio Federico, Chimica Ambientale Istituto Tumori, Genova
Vantaggi Giovanni, Medico Medicina Generale, ISDE Umbria
Vigotti Maria Angela, Dip. di Biologia Università Pisa
FONTE: PROTONUTRIZIONE.BLOGSFERE:IT
Una lettera aperta (e finora non pubblicata dal primo destinatario) a firma di 50 medici e biologi italiani è stata inviata più di 2 settimane fa a “Repubblica”, ma nonostante le sollecitazioni non è stata pubblicata. I mittenti hanno deciso allora di inviarla a diversi giornali nella speranza di ottenere la visibilità richiesta.
La lettera è in difesa della dottoressa Patrizia Gentilini, letteralmente “aggredita” verbalmente dal presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi (oggi candidato sindaco, ) dopo che la Gentilini si era permessa di esprimere - da oncologa - il suo parere fortemente contrario agli inceneritori e termovalorizzatori (quelli che i medici di mezza Italia ormai chiamano più correttamente “cancrovalorizzatori”). [Fonte: chiaianodiscarica.it]
I moderni inceneritori sono tutt'altro che innocui. E' notizia di queste ore l'esito preoccupante delle analisi compiute sulle diossine e PCB trovati nei polli, nelle uova, nei pesci e in altri animali nei pressi all'inceneritore di Montale a Pistoia.
Impianti di incenerimento sotto inchiesta della magistratura o comunque problematici sono all’ordine del giorno nel nostro paese: da Massafra a Terni, da Pietrasanta a Montale, da Collefferro a Modugno, fino al “famoso” inceneritore di Brescia - spesso portato ad esempio dai politici - che ha visto ben 18 aziende agricole dislocate in sua prossimità con il latte fuori norma per i valori di diossine e PCB.
Matteo Renzi sostiene l'incenerimento come pratica virtuosa per smaltire i rifiuti. Ciò vuol dire mistificare la realtà e ignorare studi allarmanti sull’alta incidenza tumorale nelle aree prossime ad inceneritori che riguardano non solo l’Italia, ma anche la Francia e l’Inghilterra («Etude d’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères» 2008 Secrétariat du Département santé environnement, Institut de veille sanitaire 12 rue du Val d’Osnes 94415 Saint-Maurice Cedex;“The Health Effects of Waste Incinerators” 4th Report of the British Society for Ecological Medicine Second Edition June 2008). [Fonte: viceversa.megablog.it]
Di seguito il testo completo della lettera
LG
Fonte: http://protonutrizione.blogosfere.it/
Link: http://protonutrizione.blogosfere.it/2009/03/termo-o-cancrovalorizzatori-lettera-aperta-di-medici-e-scienziati-mai-pubblicata.html
26.03.2009
UNA LETTERA AL DIRETTORE, PER LA DR.SSA PATRIZIA GENTILINI
Gent.mo Direttore,
nell’edizione di Firenze del suo giornale del 25 febbraio scorso è riportato l’articolo sull’apertura della causa civile per diffamazione intentato dalla dr.ssa Patrizia Gentilini nei confronti del presidente della Provincia di Firenze e candidato a sindaco del capoluogo toscano, Matteo Renzi. Nel corso di una trasmissione televisiva sui problemi dell’incenerimento dei rifiuti e dei possibili effetti sulla salute è emerso tutto il livore di chi, pur di difendere l’attuale gestione del problema, poco si cura del notevole incremento di malattie che potrebbero essere correlate con l’inquinamento ambientale: ci preoccupa, in particolare, il drammatico aumento (del 2% annuo: 20% in 10 anni!) dei tumori infantili (1). La dr.ssa Gentilini ha lavorato nel campo dell’oncologia pubblica per circa trenta anni, a stretto contatto con i malati e i loro familiari, dimostrando una professionalità ed una umanità indiscutibili. In ottemperanza all’art. 5 del Codice Deontologico dell’Ordine dei Medici, cui appartiene e di cui è referente per l’ambiente per l’Ordine di Forlì-Cesena, è da sempre impegnata per la Prevenzione Primaria, che trova nella difesa dell’ambiente il punto cruciale della tutela della salute pubblica. Come oncologa, ha rivolto particolare attenzione all’incremento della patologia neoplastica, anche in ragione del fatto che la letteratura specialistica internazionale ha documentato negli ultimi anni un allarmante incremento di quasi tutte le neoplasie, soprattutto nelle giovani età e nel sesso femminile (1, 2). Esistono dati allarmanti che riguardano non solo l’Italia, ma anche la Francia e l’Inghilterra, che dimostrano l’alta incidenza tumorale nelle aree intensamente industrializzate e in particolare anche in quelle prossime ad inceneritori (3,4). Su problemi tanto delicati, che riguardano la salute pubblica e l’avvenire di tutti i cittadini e dei nostri figli, si deve dimostrare sempre e dovunque la stessa attenzione e la stessa preoccupazione da parte di tutti. Pur riconoscendo che si possano avere pareri differenti sulle soluzioni da adottare, sarebbe opportuno che chiunque rivesta ruoli istituzionali, prima di affrontare simili argomenti, si documentasse e imparasse a discuterne, specie in sedi pubbliche, con educazione, moderazione e senso di responsabilità. Il sig. Renzi, invece, non ha soltanto affrontato problematiche tanto delicate e complesse con incredibile leggerezza, ma si è addirittura permesso di usare toni ingiuriosi e sprezzanti, nei confronti di una seria e stimata oncologa. Il breve elenco bibliografico al termine di questa lettera, è dedicato al sig. Renzi perché possa iniziare a documentarsi: potrà trovare, se lo vorrà, amplissima documentazione scientifica sull’argomento.
I medici e biologi firmatari di questa lettera non si limitano a esprimere piena solidarietà nei confronti della dr.ssa Gentilini, per incoraggiarla a proseguire in un impegno che è anche il loro, ma invitano tutti i colleghi e gli uomini di scienza a ricordare le accorate parole del prof. Tomatis, uno dei maggiori oncologi e ricercatori europei, recentemente scomparso, che a proposito della prassi irresponsabile di bruciare i rifiuti, ha dichiarato pubblicamente: “Le generazioni future non ce lo perdoneranno”.
Caro Direttore tramite il suo giornale rivolgiamo questo invito a riflettere sui preoccupanti problemi dell’ambiente non solo ai suoi lettori, ma soprattutto ai politici ed agli amministratori del nostro territorio sempre piu’ devastato da uno sviluppo vorace e inquinante. Crediamo utile porgere questo appello soprattutto a chi si candida al ruolo di primo cittadino di una grande città, ricordandogli che tra i doveri specifici di un sindaco dovrebbe esserci quello di tutelare la salute dei propri concittadini oltre che di ascoltarli sempre con attenzione e rispetto.
La ringraziamo per lo spazio e l’ascolto che ci ha voluto accordare.
Fonte: www.meetup.com
Link: http://www.meetup.com/Gruppo-Meetup-Amici-di-Beppe-Grillo-di-Brescia/boards/thread/6520590
26.03.2009
(1) Rapporto Annuale 2008 realizzato da AIRTUM
(2) Rapporto Annuale 2008 realizzato da AIRTUM “I Tumori nelle donne” www.registri-tumori.it
(3) « Etude d’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères » 2008 Secrétariat du Département santé environnement, Institut de veille sanitaire 12 rue du Val d’Osnes 94415 Saint-Maurice Cedex;
(4) “The Health Effects of Waste Incinerators” 4th Report of the British Society for Ecological Medicine Second Edition June 2008
Firenze, 4 Marzo 2009
Romizi Roberto, Presidente ISDE Italia
Pizza Giancarlo, Presidente Ordine dei Medici di Bologna
Miserotti Giuseppe, Presidente Ordine dei Medici dei Medici di Piacenza
Abbate Giuseppina, ISDE, Palermo
Baracca Angelo, Firenze
Bartolini Federico, Medico di Med Generale, Geriatra, Forlì
Bevilacqua Riccardo, Forlì
Bolognini Michelangiolo, Medico Igienista, ISDE Pistoia
Borgo Stefania, Psichiatra, Roma
Burgio Ernesto, Pediatra, Comitato Scientifico ISDE, Palermo
Carpentero Gino, Medicina Democratica, Firenze
Cigala Fulgosi Francesco, Psichiatra, Ferrara
Comella Giuseppe, Oncologia – Ist . Pascale, Napoli
Crosignani Paolo, Medico Epidemiologo Istituto Tumori, Milano
Cristalli Mauro, Biologo Univ. Roma
Degrassi Francesca, Biologa Univ La Sapienza, Roma
Di Giacomo Maria Concetta, Medico Medicina Generale, Padova
Fabbri Muller, Oncologo Ricercatore Columbus U.S.A.
Faggioli Antonio, Libero Docente Igiene Bologna
Filippazzo Maria Gabriella, ISDE, Palermo
Franceschi Paolo, Pneumologo, Savona
Galassi Andrea, Medico Medicina Generale, Forlì
Garetti Gian Luca, Medico Medicina Generale, ISDE Firenze
Generoso Massimo, Pediatra, Presidente ISDE Firenze
Gennaro Valerio, Epidemiologo Istituto Tumori Genova
Ghirga Giovanni, Pediatra, ISDE Civitavecchia
Gotti Stefano, Italia Nostra Forlì
Guerra Manrico, Medico Medicina Generale, ISDE Parma
Laghi Ferdinando, Medicina Interna Castrovillari
Litta Antonella, ISDE Viterbo
Marfella Antonio, Oncologo e Tossicologo, Napoli
Medri Laura, Biologo, Forlì
Migaleddu Vincenzo, Medico Radiologo, Sassari
Milandri Marina, Med di Medicina Generale, Forlì
Mocci Mauro, Medico di Medicina Generale, Roma
Novara Rosanna, Biologo, Torino
Paganini Marco, Neurologo, Firenze
Panizza Celestino, Medico del Lavoro, Brescia
Parisi Felicetta, Pediatra, Napoli
Pedretti Gian Piero, Ostetrico Ginecologo, Forlì
Petronio Maria Grazia, Empoli
Ridolfi Ruggero, Oncologo Endocrinologo, ISDE Forlì
Rivezzi Gaetano, Pediatra, Vice Presidente ISDE, Caserta
Rosetti Danila, Medico Medicina Generale, Forlì
Rosetti Mauro, Veterinario, Forlì
Sibilia Lucio, Psichiatra, ISDE Roma
Silvestrini Rosella, Ricercatore, Milano
Tamino Gianni, Dip. Biologia Università di Padova
Timoncini Giuseppe, Pediatra, Forlì
Tonelli Bruno, Medico Medicina Generale, Forlì
Topino Roberto, Medico del Lavoro,Torino
Valassina Antonio, Ortopedico, Università Gemelli, Roma
Valerio Federico, Chimica Ambientale Istituto Tumori, Genova
Vantaggi Giovanni, Medico Medicina Generale, ISDE Umbria
Vigotti Maria Angela, Dip. di Biologia Università Pisa
mercoledì 3 settembre 2008
GRANDISSIMI CRIMINALI
Dal Tirreno del 3/07/08
Truccati per anni i dati sulla diossina»
Il sospetto alimentato da "Voelia", il colosso francese che aveva acquistato l'inceneritore dalla "Termomeccanica". Un hard disk al vaglio degli inquirenti che cercano prove a conferma dell'ipotesi del software taroccato. Intanto gli abitanti della zona insorgono: "Qui muoriamo tutti"
di Giuliano Fontani
PIETRASANTA. I risultati delle analisi sulle emissioni dell'inceneritore del Pollino sarebbero stati "taroccati". E' l'ipotesi investigativa al vaglio della magistratura lucchese dopo l'esposto che "Veolia", la società francese che ha rilevato l'impianto dalla "Termomeccanica", ha presentato alla Procura della repubblica. Il capo dell'impianto è stato sospeso precauzionalmente, gli inquirenti hanno sequestrato un hard disk, perché - secondo quel che si sospetta - le falsificazioni sarebbero state sistematiche, affidate ad un software messo a punto proprio per far rientrare sempre i dati sugli scarichi di polveri e gas nei limiti previsti dalla legge.
Gli abitanti della zona lo sospettavano e lo denunciavano da tempo: l'inceneritore emette monossido di carbonio e diossine. "Qui muoriamo tutti..." E questa che sta per finire è l'estate della verità e dello scandalo. Prima i risultati dell'Arpat che segnalano una presenza delle diossine quattro volte superiore ai limiti previsti dalla legge nel periodo compreso tra il 23 giugno e il 15 luglio. Poi la svolta nelle indagini, preceduta anche da una lettera anonima: la magistratura punta gli occhi su un programma informatico destinato, secondo l'accusa, ad alterare sistematicamente i risultati delle analisi.
Non lo dicono gli ambientalisti arrabbiati, i comunisti di Rifondazione o gli anarchici che da queste parti non mancano. Lo conferma il procuratore della repubblica di Lucca Giuseppe Quattrocchi: «Quella del software realizzato per falsificare i dati è un'ipotesi investigativa».
A dar corpo ai sospetti è però l'esposto di "Veolia", il colosso francese che ha comprato gli impianti dalla "Tev", il ramo ecologico di Termomeccanica, che si sente truffata ed è costretta a fermare una delle due linee di incenerimento dei rifiuti. Ma se i francesi si sentono imbrogliati, la gente è sempre più convinta e preoccupata di aver respirato per anni aria inquinata da monossido di carbonio e diossine. Le loro proteste si sono sempre infrante sul muro di una condotta dolosa, che chiama in causa l'intera gestione dell'inceneritore di Falascaia e chi avrebbe dovuto controllarla.
Ci voleva il danno economico procurato ad un'azienda forte quale la società francese per far scoppiare il bubbone. Ma il sospetto è che di bubboni, su queste dolci colline pietrasantine, ne siano scoppiati altri. Troppi. La gente lamenta un grande numero di malattie cancerose alle vie respiratorie, si ricordano i risultati di un'indagine della clinica pediatrica dell'università di Pisa che aveva focalizzato nell'area compresa tra Viareggio e Pietrasanta un picco di pubertà precoce nelle bambine, che diventano donne, ma non nella statura e nel fisico, che resta quello della pubertà.
Adesso è una grande corsa a prendere le distanze. La Provincia di Lucca ha prelevato campioni di latte e miele e li ha inviati al laboratorio di analisi di un'università romana per verificare l'eventuale presenza di polveri e gas. Le amministrazioni comunali che fanno parte del consorzio per lo smaltimento dei rifiuti, presieduto dal sindaco di Seravezza Ettore Neri, annunciano la volontà di costituirsi parte civile nei confronti della "Tev".
Cosa che sarebbe intenzionato a fare anche Enrico Friz, direttore operativo per l'Italia di "Veolia". Sono loro, in effetti, ad aver acquistato un impianto che è stato subito chiuso e per rimetterlo in sicurezza dovranno spendere dieci milioni di euro. Sono incavolati, ma questo - come dicono loro - ça va sans dire.
(03 settembre 2008)
Truccati per anni i dati sulla diossina»
Il sospetto alimentato da "Voelia", il colosso francese che aveva acquistato l'inceneritore dalla "Termomeccanica". Un hard disk al vaglio degli inquirenti che cercano prove a conferma dell'ipotesi del software taroccato. Intanto gli abitanti della zona insorgono: "Qui muoriamo tutti"
di Giuliano Fontani
PIETRASANTA. I risultati delle analisi sulle emissioni dell'inceneritore del Pollino sarebbero stati "taroccati". E' l'ipotesi investigativa al vaglio della magistratura lucchese dopo l'esposto che "Veolia", la società francese che ha rilevato l'impianto dalla "Termomeccanica", ha presentato alla Procura della repubblica. Il capo dell'impianto è stato sospeso precauzionalmente, gli inquirenti hanno sequestrato un hard disk, perché - secondo quel che si sospetta - le falsificazioni sarebbero state sistematiche, affidate ad un software messo a punto proprio per far rientrare sempre i dati sugli scarichi di polveri e gas nei limiti previsti dalla legge.
Gli abitanti della zona lo sospettavano e lo denunciavano da tempo: l'inceneritore emette monossido di carbonio e diossine. "Qui muoriamo tutti..." E questa che sta per finire è l'estate della verità e dello scandalo. Prima i risultati dell'Arpat che segnalano una presenza delle diossine quattro volte superiore ai limiti previsti dalla legge nel periodo compreso tra il 23 giugno e il 15 luglio. Poi la svolta nelle indagini, preceduta anche da una lettera anonima: la magistratura punta gli occhi su un programma informatico destinato, secondo l'accusa, ad alterare sistematicamente i risultati delle analisi.
Non lo dicono gli ambientalisti arrabbiati, i comunisti di Rifondazione o gli anarchici che da queste parti non mancano. Lo conferma il procuratore della repubblica di Lucca Giuseppe Quattrocchi: «Quella del software realizzato per falsificare i dati è un'ipotesi investigativa».
A dar corpo ai sospetti è però l'esposto di "Veolia", il colosso francese che ha comprato gli impianti dalla "Tev", il ramo ecologico di Termomeccanica, che si sente truffata ed è costretta a fermare una delle due linee di incenerimento dei rifiuti. Ma se i francesi si sentono imbrogliati, la gente è sempre più convinta e preoccupata di aver respirato per anni aria inquinata da monossido di carbonio e diossine. Le loro proteste si sono sempre infrante sul muro di una condotta dolosa, che chiama in causa l'intera gestione dell'inceneritore di Falascaia e chi avrebbe dovuto controllarla.
Ci voleva il danno economico procurato ad un'azienda forte quale la società francese per far scoppiare il bubbone. Ma il sospetto è che di bubboni, su queste dolci colline pietrasantine, ne siano scoppiati altri. Troppi. La gente lamenta un grande numero di malattie cancerose alle vie respiratorie, si ricordano i risultati di un'indagine della clinica pediatrica dell'università di Pisa che aveva focalizzato nell'area compresa tra Viareggio e Pietrasanta un picco di pubertà precoce nelle bambine, che diventano donne, ma non nella statura e nel fisico, che resta quello della pubertà.
Adesso è una grande corsa a prendere le distanze. La Provincia di Lucca ha prelevato campioni di latte e miele e li ha inviati al laboratorio di analisi di un'università romana per verificare l'eventuale presenza di polveri e gas. Le amministrazioni comunali che fanno parte del consorzio per lo smaltimento dei rifiuti, presieduto dal sindaco di Seravezza Ettore Neri, annunciano la volontà di costituirsi parte civile nei confronti della "Tev".
Cosa che sarebbe intenzionato a fare anche Enrico Friz, direttore operativo per l'Italia di "Veolia". Sono loro, in effetti, ad aver acquistato un impianto che è stato subito chiuso e per rimetterlo in sicurezza dovranno spendere dieci milioni di euro. Sono incavolati, ma questo - come dicono loro - ça va sans dire.
(03 settembre 2008)
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